Accademiacomemangi è la messa in parole di un pensiero personalissimo che, proprio durante gli anni universitari, spesso è affiorato quando il professore di turno, incaricato in teoria di spiegarmi ciò che sola non avrei capito, sembrava esprimersi, più che in italiano, in aramaico antico, e che suonava pressappoco così: “EEH??”. Sono passate due lauree sotto i ponti e altrettanti anni dall'altro lato della cattedra per arrivare a due convinzioni che ora sono i capi portanti della mia intera esistenza:

  1. non c'è nulla che una bottiglia di Martini non possa risolvere;
  2. la maggior parte delle persone ama complicare, rendere astruso e odioso, per quei cinque minuti, o poco più, di autocelebrazione, ciò che in realtà è semplice e appassionante.

Una messa in parole, quindi, di un'espressione personalissima e tutt'altro che intelligente è alla base di questo Blog che non pretende nulla se non di non essere preso troppo sul serio, di parlare liberamente senza il timore di essere mal giudicato, di dire apertamente che se ora leggo molto e molto di quanto "accademicamente" riconosciuto, lo devo ai tanti Topolini delle Elementari, ai Piccoli Brividi delle Medie e alle centinaia di romanzi strappa lacrime del periodo adolescenziale. Perchè, per capire che cosa potesse piacermi e cosa no, ho dovuto prima assaggiare di tutto. Un po' come con i peperoni, ho provato più e più volte a farmeli piacere - dopotutto non conosco nessuno che ne critichi il gusto, al massimo la pesantezza - ma a me continuano a non piacere, eppure nessuno mai si permette di mettere in dubbio il mio essere una buona forchetta. Così vorrei fosse con la letteratura, leggo cose molto diverse e mi piacciono cose molto diverse, dipende dal momento e dal mio umore, non per questo devo sentirmi in difetto, criticata da chi sostiene che solo i "russi" meritino; certo, sono grandi scrittori, ma io sotto l’ombrellone con una birra in mano continuo a preferire altro a suicidi in stazione e alle famiglie disastrate.

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